FAL, COLAMUSSI: NESSUN RISCHIO DI PERDERE I 46 MLN DI EURO DEL PIANO SUD PER IL RADDOPPIO DELLA BARI – MATERA. RISPETTATI TEMPI DI SPESA
“E’ un allarme del tutto infondato quello riportato oggi dalla stampa circa il rischio che le Fal perdano il finanziamento di 46 milioni di euro per il raddoppio della linea ferroviaria Bari – Matera a causa di presunti ritardi. Fino ad oggi di tutti i finanziamenti nazionali ed europei che la nostra società è riuscita ad intercettare, e sono molti, non è andato mai perso un solo euro ed abbiamo sempre rispettato i tempi di impegno e di spesa riuscendo così a cambiare letteralmente volto alle Fal soprattutto dal punto di vista delle infrastrutture e del materiale rotabile”. Lo dichiara in una nota il Presidente delle Ferrovie Appulo Lucane, Matteo Colamussi, che spiega: “Quei finanziamenti ci sono stati assegnati con la Delibera Cipe 62 del 2011 nell’ambito del Piano per il Sud; a maggio 2013 la Regione Puglia ha sottoscritto l’Accordo di Programma Quadro rinforzato con i Ministeri dello Sviluppo Economico e dei Trasporti e senza quell’Accordo non potevamo procedere con gli appalti. Tanto che le scadenze da rispettare per non correre rischi di perdere i finanziamenti, sono più volte slittate ed oggi il termine entro cui procedere ad affidamenti di appalti, anche non definitivi, è il 31 dicembre 2015. E’ un termine che ci fa sentire assolutamente tranquilli perché ad oggi molti cantieri sono già partiti. Di quei 46 milioni di euro ne abbiamo già appaltati 18 entro il 31 dicembre 2014 per i lavori di raddoppio della tratta Modugno – Palo, per la recinzione della linea Toritto – Altamura e per sovrappassi nelle stazioni tra Bari e Toritto; per altri 17 abbiamo firmato nei giorni scorsi l’Accordo di Programma con il Comune di Bari per i lavori di raddoppio della tratta Bari Policlinico – Bari S. Andrea, per la eliminazione di due passaggi a livello e per la realizzazione di opere di viabilità alternativa; per gli altri 11 milioni partiranno a breve le gare. Come si vede non c’è alcun rischio di perdere né soldi né, tantomeno, posti di lavoro”.